Pace col Fisco, ultima chiamata per le Partite IVA: come sanare 5 anni di tasse con le nuove scadenze al 2026

Francesco Giuliani

Settembre 25, 2025

Il ravvedimento speciale 2025 offre ai titolari di partita IVA che aderiscono al Concordato Preventivo Biennale la possibilità di regolarizzare le annualità 2019-2023. Scadenze rinviate al 2026, rate ridotte e regole precise: ecco cosa cambia.

Con il provvedimento n. 350617 del 2025, l’Agenzia delle Entrate ha dato avvio a una nuova fase del ravvedimento speciale, collegato al Concordato Preventivo Biennale 2025-2026. La misura nasce dall’articolo 12-ter del decreto-legge 84/2025 e mira a offrire un percorso di sanatoria fiscale per le partite IVA con posizioni irregolari relative alle dichiarazioni dal 2019 al 2023.

Questa nuova edizione del ravvedimento introduce scadenze più ampie, un calendario aggiornato e strumenti di calcolo pratici disponibili nel cassetto fiscale dei contribuenti. Ma al tempo stesso riduce il numero massimo di rate, imponendo un ritmo di pagamento più intenso rispetto al passato.

Requisiti e contribuenti ammessi alla sanatoria

L’adesione non è automatica: per accedere è necessario sottoscrivere il Concordato Preventivo Biennale entro il 30 settembre 2025. Possono beneficiare del ravvedimento speciale coloro che, nelle proprie dichiarazioni fiscali 2019-2023, abbiano rientrato in almeno una delle seguenti condizioni:

  • applicazione degli indici ISA;

  • dichiarazione di una causa di esclusione legata agli effetti della pandemia;

  • attestazione di un andamento non ordinario dell’attività economica;

  • gestione di più attività d’impresa, con una quota secondaria superiore al 30% dei ricavi complessivi.

Il contribuente ha la facoltà di scegliere se regolarizzare tutte le annualità comprese nel periodo 2019-2023 o solo alcune. Tuttavia, non è consentito un pagamento parziale su un singolo anno: per ogni periodo selezionato occorre versare integralmente sia l’imposta sostitutiva sui redditi sia l’IRAP.

Per le società trasparenti e per le associazioni, la normativa prevede un meccanismo specifico: il versamento può essere effettuato direttamente dalla società per conto dei soci o degli associati, semplificando la gestione delle posizioni fiscali collettive.

Pace col Fisco, ultima chiamata per le Partite IVA: come sanare 5 anni di tasse con le nuove scadenze al 2026

 

Scadenze e calendario dei versamenti

Una delle modifiche più significative riguarda il posticipo delle scadenze: i pagamenti non avranno inizio nel 2025, ma saranno effettuati tra il 1° gennaio e il 15 marzo 2026. Questo slittamento consente ai contribuenti di avere più tempo per organizzare la propria liquidità e programmare i flussi finanziari.

La vera novità, però, riguarda la rateizzazione: il numero massimo di rate si riduce da 24 a 10, imponendo così un calendario più serrato. Ogni rata dovrà quindi avere un importo più elevato rispetto al passato, con un impegno economico concentrato in un arco temporale più breve.

Modalità operative e codici tributo

L’adesione al ravvedimento speciale non richiede comunicazioni preventive né domande specifiche. Il perfezionamento si realizza esclusivamente con il pagamento tramite modello F24, scegliendo se saldare in un’unica soluzione o avviare un piano rateale.

La misura prevede una certa flessibilità in caso di ritardo: se il contribuente salta una rata successiva alla prima, non decade automaticamente dal beneficio, a patto che il versamento venga effettuato entro la scadenza della rata immediatamente successiva.

Per garantire uniformità, l’Agenzia delle Entrate emanerà una risoluzione con i codici tributo da indicare negli F24. Inoltre, nella scheda di sintesi del concordato già disponibile online, i contribuenti possono trovare strumenti utili come una tabella in formato csv che consente di calcolare rapidamente importi, rate e scadenze.

Opportunità e rischi per le partite IVA

Il nuovo ravvedimento speciale rappresenta un’opportunità per chi ha pendenze con il Fisco: regolarizzare ora significa evitare sanzioni future e ripartire con una posizione fiscale pulita. Al tempo stesso, le nuove regole impongono un maggiore rigore nei pagamenti, visto il ridotto numero di rate disponibili.

Per i professionisti e le imprese, aderire al concordato e alla relativa sanatoria può tradursi in una maggiore stabilità nei rapporti con l’Agenzia delle Entrate, oltre che in una programmazione finanziaria più sicura. Tuttavia, sarà fondamentale valutare attentamente la sostenibilità delle rate, che risultano più onerose rispetto al passato.

In sostanza, il ravvedimento speciale 2025 bilancia flessibilità nei tempi con una maggiore intensità economica, configurandosi come uno strumento utile ma che richiede pianificazione e disciplina.