Fino a 600 euro per attività sportive: chi può avere il bonus sport 2025

Sport

Affrettati a richiedere il bonus sport!-svoltacagliari.it

Franco Vallesi

Settembre 26, 2025

Il contributo statale copre corsi sportivi per figli minorenni. Ecco chi può ottenerlo e come fare domanda.

Il bonus sport 2025 è pensato per sostenere economicamente le famiglie più fragili e promuovere l’attività fisica tra i più giovani. L’agevolazione copre corsi sportivi fino a giugno 2026 e può valere fino a 600 euro a nucleo.

Il costo delle attività sportive per i figli è diventato sempre più difficile da sostenere per molte famiglie. Tra corsi di calcio, nuoto, danza o arti marziali, la spesa annua può superare facilmente diverse centinaia di euro. Per rispondere a questa esigenza, il governo ha lanciato il bonus sport 2025, un contributo economico destinato esclusivamente a chi possiede un ISEE inferiore a 15.000 euro. La misura ha una doppia finalità: inclusione sociale e promozione del benessere fisico dei minori.

Dopo la fase di accreditamento delle società sportive, è ora il momento delle famiglie, che possono inoltrare le domandetramite una piattaforma online dedicata.

Chi può accedere al bonus sport e a quanto ammonta il contributo

Il bonus prevede un contributo fino a 300 euro per ciascun figlio minorenne, con un massimo di due figli per nucleo familiare, quindi fino a 600 euro totali. Il requisito principale per ottenere l’agevolazione è avere un ISEE valido e inferiore a 15.000 euro.

Come accedere
Quanto ti spetta e come richiederlo-svoltacagliari.it

Per richiedere il bonus, è necessario:

  • Avere figli minorenni che frequentano un corso sportivo

  • Garantire una presenza costante all’attività (almeno due volte a settimana)

  • Iscriversi a un corso che inizia entro il 15 dicembre 2025 e si conclude non oltre il 30 giugno 2026

Il beneficio non è cumulabile con altre detrazioni fiscali o contributi pubblici relativi alla stessa attività. In caso di assenze superiori al 30% delle lezioni previste, il bonus viene revocato e l’importo erogato dovrà essere restituito.

L’obiettivo della misura è quello di evitare abbandoni sportivi legati a problemi economici e garantire pari opportunità di accesso allo sport, con un occhio di riguardo per i giovani che vivono in contesti svantaggiati.

Quali attività sportive sono ammesse e come si usa il bonus

Non tutte le attività fisiche rientrano nell’agevolazione. Il bonus sport 2025 è valido solo per corsi organizzati da enti riconosciuti, tra cui:

  • Associazioni e società sportive dilettantistiche

  • Organizzazioni non profit (Onlus) iscritte ai registri ufficiali

  • Enti del terzo settore riconosciuti

Le famiglie interessate devono scegliere il corso tra quelli disponibili sulla piattaforma, versare la quota all’ente sportivo e ottenere lo sconto diretto tramite l’applicazione del bonus. Sarà poi il Dipartimento per lo Sport a rimborsare l’importo all’associazione.

L’elenco degli enti accreditati è già pubblico online, e il portale per la richiesta è attivo per l’invio delle domande. È fondamentale agire rapidamente: i fondi sono limitati e l’assegnazione segue un ordine cronologico di presentazione.

Come presentare domanda e cosa succede se si viene esclusi

L’invio della domanda deve essere fatto esclusivamente online, tramite la piattaforma ufficiale del Dipartimento per lo Sport. Il modulo richiede i dati anagrafici, la certificazione ISEE aggiornata, la selezione dell’ente e del corso scelto.

Il Dipartimento verificherà i requisiti e, in caso di incongruenze o documentazione incompleta, potrà chiedere integrazioni. Se i problemi non verranno risolti, la domanda sarà respinta.

In caso di rinunce o esclusioni, il contributo verrà riassegnato al successivo richiedente in graduatoria. Le famiglie ammesse riceveranno una notifica via email, mentre l’elenco aggiornato dei beneficiari sarà consultabile sul sito istituzionale.

Per garantire trasparenza, è previsto un sistema di monitoraggio sull’effettiva partecipazione del minore. Ogni ente sportivo dovrà registrare le presenze degli iscritti, così da evitare abusi o utilizzi impropri dei fondi pubblici.

Foto di Franco Vallesi