Secondo l’OMS, l’ipertensione causa ogni ora oltre 1.000 morti evitabili. In Italia ne soffre il 42% degli adulti.
Il nuovo rapporto globale dell’OMS sull’ipertensione svela dati allarmanti: solo 1 paziente su 5 riesce a tenere sotto controllo la pressione alta. In Italia, 16 milioni di persone sono a rischio.
È una malattia silenziosa, spesso sottovalutata, ma continua a mietere vittime ogni giorno. L’ipertensione arteriosacolpisce oggi 1,4 miliardi di persone nel mondo, eppure meno di 320 milioni riescono a tenerla davvero sotto controllo. Sono numeri inquietanti quelli contenuti nel Global report on hypertension 2025 diffuso dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, che richiama governi e sistemi sanitari a una risposta urgente e strutturata.
Ogni ora, nel mondo, più di 1.000 persone muoiono per ictus o infarti causati dalla pressione alta. La gran parte di queste morti, secondo l’OMS, sarebbe prevenibile con una diagnosi tempestiva, una terapia farmacologica efficace e la correzione di fattori di rischio come dieta scorretta, sedentarietà e abuso di alcol e fumo.
I numeri dell’ipertensione in Italia: 1 adulto su 3 non sa di esserne affetto
Anche in Italia la situazione appare tutt’altro che rassicurante. Secondo i dati contenuti nel rapporto, il 42% della popolazione tra i 30 e i 79 anni convive con l’ipertensione. Significa che oltre 16 milioni di italiani sono a rischio di complicanze cardiovascolari gravi.
Di questi, quasi 11 milioni non hanno un controllo adeguato della malattia, mentre 1 su 3 non sa nemmeno di esserne affetto. Un dato che conferma quanto l’ipertensione sia spesso asimptomatica, e quindi pericolosa. Il monitoraggio della pressione, raccomandano gli esperti, dovrebbe diventare un’abitudine anche tra i giovani adulti, non solo in età avanzata.

Il Direttore Generale dell’OMS, Tedros Adhanom Ghebreyesus, ha lanciato un appello chiaro: “Con volontà politica, investimenti e riforme, possiamo integrare il controllo dell’ipertensione nei servizi sanitari di base, salvando milioni di vite e favorendo una copertura sanitaria universale”.
Il problema non è solo sanitario, ma anche economico. Le malattie cardiovascolari legate alla pressione alta rappresentano un peso enorme per i sistemi sanitari pubblici, con ricoveri frequenti, terapie croniche e perdita di produttività lavorativa.
L’ipertensione è prevenibile: le azioni chiave da mettere in pratica oggi
Nonostante la diffusione dell’ipertensione sia globale, il rapporto OMS sottolinea che intervenire è possibile. Una diagnosi precoce, un trattamento regolare con farmaci appropriati e uno stile di vita sano possono abbattere in modo significativo il rischio di complicanze gravi.
Tra le azioni prioritarie:
Controlli regolari della pressione anche in assenza di sintomi
Adozione di una dieta povera di sale, zuccheri e grassi saturi
Aumento dell’attività fisica quotidiana
Riduzione del consumo di alcool e sigarette
Assunzione regolare dei farmaci prescritti, anche in assenza di sintomi
Secondo il report, i paesi che hanno integrato il monitoraggio pressorio nei servizi sanitari di base hanno registrato un calo significativo degli eventi cardiovascolari. Tuttavia, molti governi mancano ancora di strategie sistematiche, soprattutto nei paesi a medio e basso reddito, dove l’accesso a cure e farmaci resta limitato.
In Italia, diversi progetti regionali hanno tentato di sensibilizzare la popolazione su questa emergenza silenziosa, ma serve una campagna nazionale stabile e diffusa, con controlli gratuiti e campagne informative anche nelle scuole e nei luoghi di lavoro.