Questa classifica Altroconsumo spiazza i consumatori: differenze fino a 1360 € se fai la spesa in questi supermercati (senza perdere la qualità)

Spesa e risparmio

Altrocunsuno stila la lista dei supermercati più convenienti e quali no-svoltacagliari.it

Franco Vallesi

Ottobre 2, 2025

Un’indagine di Altroconsumo rivela i supermercati più economici (e quelli più cari) a Bologna: i dati mostrano differenze che possono alleggerire o appesantire il bilancio familiare.

Andare a fare la spesa è un gesto quotidiano, ma quello che pochi sanno è che la scelta del supermercato può fare la differenza tra spendere centinaia di euro in più o riuscire a risparmiare cifre consistenti a fine anno. Una recente indagine condotta da Altroconsumo ha messo sotto la lente d’ingrandimento i punti vendita della città di Bologna, rivelando dati sorprendenti: il risparmio massimo raggiungibile tra il supermercato più economico e quello più costoso arriva a ben 1.360 euro all’anno per una famiglia media.

Un divario enorme, che apre una domanda fondamentale: dove conviene davvero fare la spesa?

I supermercati più convenienti e quelli più cari

L’indagine ha preso in considerazione 15.644 prezzi di prodotti appartenenti a diverse categorie: alimentari freschi e confezionati, prodotti per la casa, articoli per la cura della persona. L’obiettivo era confrontare il costo di una spesa tipo per una famiglia, analizzando i diversi punti vendita presenti a Bologna e nelle aree limitrofe.

Il risultato è che, a seconda del supermercato scelto, una famiglia può risparmiare anche più di mille euro all’annosenza rinunciare alla qualità. Il dato più interessante riguarda i discount, che si confermano i punti vendita più convenienti. Qui i prezzi restano bassi perché l’assortimento è ridotto, le confezioni sono essenziali e la rotazione dei prodotti è rapida.

Discount
In testa i discount rispetto ad altre catene-svoltacagliari.it

Accanto ai discount, però, ci sono anche alcune catene tradizionali che riescono a competere grazie a politiche aggressive sui prezzi, promozioni costanti e prodotti a marchio del distributore. In questi supermercati, con un po’ di attenzione, si può ottenere un risparmio significativo senza rinunciare alla varietà.

Di contro, i punti vendita più costosi si concentrano spesso nelle zone centrali della città o appartengono a catene che puntano molto sull’esperienza di acquisto, con ambienti curati e servizi extra. In questi casi il carrello della spesa può costare fino al 30% in più rispetto alla media, un incremento che pesa soprattutto per le famiglie numerose.

Un esempio? La stessa confezione di pasta o di detersivo può avere differenze di prezzo anche superiori a un euro a seconda del supermercato scelto. E sommando queste differenze su un intero carrello settimanale, il risparmio diventa davvero notevole.

Perché le differenze di prezzo sono così ampie

Molti consumatori si chiedono perché il prezzo della stessa confezione di latte o di pane in cassetta possa variare tanto tra un supermercato e l’altro. Le ragioni sono diverse e vanno dalla politica commerciale della catena fino alla posizione geografica del punto vendita.

Un supermercato in centro città ha costi di gestione più alti (affitti, personale, logistica) che inevitabilmente si riflettono sul prezzo finale dei prodotti. Al contrario, i discount e i punti vendita periferici riescono a contenere le spese e a proporre prezzi più competitivi.

C’è poi la questione dei prodotti a marchio del distributore. Altroconsumo ha rilevato come questi articoli siano spesso fino al 40% più economici rispetto ai marchi più noti, senza perdere in qualità. In molti casi, infatti, provengono dagli stessi stabilimenti produttivi, ma vengono venduti con etichette diverse.

Infine, un altro fattore è rappresentato dalle promozioni periodiche. Alcune catene puntano su offerte settimanali molto aggressive che abbattono il prezzo su determinati prodotti, spingendo i consumatori a tornare regolarmente. È una strategia che, se sfruttata con intelligenza, può far scendere il totale dello scontrino in maniera significativa.

La ricerca ha dimostrato che fare la spesa con più consapevolezza è il primo passo per ridurre i costi senza sacrificare la qualità. Basta scegliere con attenzione il supermercato giusto, confrontare i prezzi per unità di misura e sfruttare le promozioni migliori.

Con un risparmio potenziale di 1.360 euro all’anno, parliamo di quasi una mensilità dello stipendio medio italiano. Un risultato che può fare la differenza per tante famiglie, soprattutto in un periodo storico in cui l’inflazione ha fatto aumentare i prezzi di molti beni primari.

In definitiva, la spesa non è mai un gesto banale: è una delle voci più importanti del bilancio domestico e imparare a gestirla significa avere più margini di libertà economica. La vera sfida, oggi, è comprare meglio spendendo meno.

Foto di Franco Vallesi